camminareinnatura

venerdì 27 marzo 2020

Una valle incontaminata | Il Vallone di Sea.



   

    Nelle Valli di Lanzo, più precisamente nella Val Grande, oltre alla frazione Forno Alpi Graie, si estende una valle selvaggia ed incontaminata come poche presenti sul nostro territorio al giorno d'oggi.

   Un luogo che ha conservato la sua bellezza, protetto negli anni dalle persone che lo hanno amato. 
Una meta ambita dagli amanti della natura, dagli escursionisti e dagli alpinisti. 

   Con pareti rocciose mozzafiato dai nomi mistici e leggendari si estende nel cuore delle Alpi Graie, il meraviglioso Vallone di Sea.











     

    In questa zona è possibile ammirare marmotte, stambecchi, camosci, lupi e aquile, circondati dalla ricca vegetazione montana. 

   Cascate, altissime pareti rocciose scolpite dai ghiacciai in tempi remoti, il silenzio della pace e il profumo della purezza della terra.
In questo luogo passa uno dei tanti leggendari "sentieri dei morti" dove le anime dei defunti continuano il loro percorso oltre la vita.


   Il tracciato, che inizialmente percorre  il fondovalle, aumenta di pendenza fino a raggiungere il Colle di Sea oltre i 3000 m di altitudine.
Questo percorso era utilizzato in passato anche per raggiungere la Francia, in particolare il Parco Nazionale della Vanoise.








 


    Anche solo camminando in questa valle sembra di tornare indietro nel tempo. 
Gli elementi e la forza della terra si rendono visibili e ci abbracciano in questo enorme paradiso. Attimi di beatitudine, in cui i tormenti e la pressione della civiltà non esistono, ma gli uccelli cantano insieme al suono dell'acqua, che sembra prendere vita anch'essa.







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Buon proseguimento, al prossimo articolo.



venerdì 20 marzo 2020

La storia di Sant'Ignazio San Vittore e Santa Cristina.



   Salve a tutti amici camminatori, ben ritrovati.
In questo articolo vorrei raccontarvi un'antica storia che riguarda la Valli di Lanzo.




  Un tempo, non era facile tramandare gli avvenimenti, le storie venivano mescolate con le leggende. I racconti, trasmessi oralmente, mutavano nel corso degli anni a volte cambiandone completamente il significato.



   

   Vittore Ignazio e Cristina erano tre fratelli che molto spesso litigavano.

   Non è raro che i fratelli di campagna litighino tra di loro, anche per tutta la vita. A causa di terreni e confini, del bestiame o per l'eredità.  


Un giorno litigarono talmente tanto da attirare l'attenzione del buon Dio, che mandò un angelo a prelevarli, questo li sollevò da terra e li trasportò uno ad uno su tre montagne diverse. Erano montagne alte e inaccessibili, ma abbastanza vicine che i fratelli potessero vedersi tra loro. Ovviamente, non litigarono più. Si pentirono, vissero di preghiera e penitenza, scambiandosi segnali di affetto. Fino a che il buon Dio, convinto, non li chiamò a sé e li promosse Santi.

   Oggi, dalla montagna di Corio la chiesa di S. Vittore guarda la chiesa di S. Ignazio che s'affaccia sulla Valle di Lanzo, e insieme salutano con grandi sorrisi la chiesa di S. Cristina che sorge su una rupe presso Ceres.





Altre storie interessanti.


Il santuario di S. Ignazio venne costruito nel 1629, in memoria di alcuni miracoli attribuiti a Sant'Ignazio di Loyola
Viene ricordato in particolare, la protezione della zona contro un'invasione di lupi.







La cappella dedicata a San Vittore venne costruita intorno all'anno 1000 e segnava il confine tra le Valli di Lanzo e il Canavese.
Alcune leggende raccontano l'avvistamento di una creatura mitologica "l'Om Selvai" clicca qui per leggere l'articolo riguardante l'Om Selvai.






Il santuario di Santa Cristina venne costruito nel 1440 sopra un piccolo pilone votivo già dedicato a lei in precedenza.
Come in molti di questi santuari anche qui si racconta che il pilone venne eretto dopo l'apparizione della Santa.







La storia dei tre fratelli è stata presa dal libro "Corio ventaglio sotto il cielo".
Spero che questo articolo vi sia piaciuto, se ti interessano questi argomenti seguimi anche sulla mia pagina facebook dove pubblico gli aggiornamenti del blog.


Grazie per la lettura, buon proseguimento.


giovedì 12 marzo 2020

Orientarsi in natura.




   Molte persone sono alla ricerca di nuove esperienze in natura, cercando l'avventura e emozioni intense.

  

  Ma a volte può capitare a chiunque di essere presi alla sprovvista da imprevisti che trasformano una bella esperienza in momenti da incubo. 
Come ho scritto nell'articolo precedente, che vi consiglio di leggere https://www.camminareinnatura.com/2020/01/i-pericoli-della-natura.htmli cambiamenti meteorologici improvvisi come spesso avvengono in montagna o la perdita dell'orientamento sono problematiche da tenere sempre a mente.





   





Nelle zone boschive.



   Il fascino magico dei boschi rende speciale anche una semplice passeggiata. Quando siamo in zone a noi sconosciute tra la vegetazione è facile perdere l'orientamento. Per questo, come in ogni altro luogo, è sempre importante tenere a mente dei punti di riferimento. I ruscelli, i tipi di alberi e le loro forme, lascia le tracce sul tuo cammino e in genere gli alberi hanno sul loro tronco, più muschio verso il lato del nord.





Come costruire una bussola in casi estremi.


   Questo è un'esperimento molto diffuso, anche solo per capire come funziona il magnetismo. Tutto ciò che serve è un ago di metallo, può funzionare anche con una graffetta, uno spillo o un filo di metallo. Cercate una pozza d'acqua ferma, prendete una foglia o un pezzo di corteccia sottile e adagiatela sull'acqua. Prendete l'ago e strofinatelo sulla manica della vostra maglia. Appoggiate delicatamente l'ago sulla foglia che inizierà a ruotare lentamente indicandoci il nord con la punta dell'ago.














Orientarsi in zone montuose.



   La montagna ha sempre ispirato all'avventura, i pensieri di molte persone. 
Una delle regole fondamentali, come in ogni luogo selvaggio, è non andare mai a fare escursioni da soli, anche qui i punti di riferimento giocano un ruolo importante e per memorizzarli meglio è utile guardarsi spesso alle spalle per comprendere la prospettiva del viaggio di ritorno e memorizzare meglio i particolari. 
Alcune persone si lasciano dei segni disponendo alcune pietre una sopra l'altra, mettendo una pietra appuntita con la punta rivolta verso la direzione interessata.





Orientarsi con il sole e le stelle.



  Grazie al sole è discretamente facile orientarsi anche nelle giornate mediamente nuvolose.
Mentre di notte, quando la luna non è visibile, avendo una minima conoscenza di costellazioni si possono intuire i punti cardinali. Non sempre la stella polare è visibile, soprattutto quando il nord si trova dietro una montagna, torna quindi utile avere una minima conoscenza riguardante le orbite dei pianeti. Non serve essere astronomi per orientarsi un minimo anche così.




Orientarsi sottoterra.



   Le grotte, infine, sono il luogo più disorientante, più confuso e più sregolare che io abbia mai visto. Quando arrivate ad un bivio, se non avete un filo guida, lasciatevi un segno a terra disponendo le pietre più piccole in maniera riconoscibile. Lasciatevi voi i punti di riferimento con il massimo rispetto per l'ambiente. 
Oltre a non andare mai in una grotta o in una miniera da soli, è sempre più sicuro andarci con un esperto. 
Le rocce e le ombre si mescolano ai nostri occhi rendendo tutto più confuso. A volte sembrano esserci pareti lungo il percorso, altre volte il percorso sembra proseguire in un altra direzione rivelando poi un vicolo cieco. 
I punti di riferimento sono difficilmente distinguibili e nel buoi più oscuro la luce del sole e delle stelle non ci può aiutare.




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  Spero che questa piccola lettura ti abbia fatto piacere, buon proseguimento.