Il solstizio d'inverno, dal latino "sol" sole "sistere" fermarsi, è il giorno dell'anno in cui la notte dura più a lungo rispetto agli altri.
Nei giorni a seguire le giornate iniziano ad allungarsi fino al raggiungimento del solstizio d'estate in cui la notte è la più corta dell'anno.
Questo allungarsi ed accorciarsi della durata dei giorni a sempre incuriosito e a volte spaventato, il pensiero degli uomini fin dai tempi antichi.
Il solstizio d'inverno veniva visto come la rinascita del sole, legando il pensiero di rinascita all'allungarsi dei giorni e molte festività vennero collocate intorno a questa data.
Il deus sol invictus.
Abbreviato anche con sol invictus.
Dall'antico Egitto fino al tardo Impero Romano, dove la festività prese questo nome, il solstizio d'inverno era già visto come rinascita e nei culti religiosi come la nascita della divinità.
Yule.
Nel paganesimo e nel neopaganesimo, yule rappresenta uno degli otto sabbat o sabba rappresentati nella ruota dell'anno, e viene celebrata durante il solstizio d'inverno. Mentre litha è la festività legata al solstizio d'estate.
Il Natale.
La celebrazione della nascita di Cristo venne collocata in questo periodo per lo stesso motivo, indicato nel libro di Malachia come il nuovo sole di giustizia, mentre la Pasqua viene collocata tra l'equinozio di primavera e il solstizio d'estate, anche qui troviamo un vago riferimento alla morte.
Il trascorrere del tempo scandito dalle stagioni in ogni epoca e in ogni religione rappresenta la ciclicità della natura e l'uomo che ha saputo decifrarla ed adattarsi ad essa nel compimento della vita stessa.