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giovedì 10 ottobre 2019

I Celti in Italia


Negli ultimi anni sempre più persone sono incuriosite dalla storia dei popoli antichi, i Celti in particolare ricoprono un ruolo fantasioso e misterioso nell'immaginario collettivo.




Le abitudini e lo stile di vita di questo antico popolo sono oggetto di dibattito ancora oggi da parte di molti studiosi. Alcuni li vedono come barbari sanguinari senza morale e senza valori, altri come un popolo spirituale a stretto contatto con la natura.




Sappiamo veramente poco di queste genti che calpestarono il nostro stesso suolo migliaia di anni fa. Questo è anche dovuto al fatto che i Celti furono un popolo diviso in tante tribù estese in gran parte dell'Europa e che non possedevano una vera e propria scrittura ma una simbologia molto particolare. 
Le opere scritte che abbiamo a disposizione oggi, sono opere di altri popoli che ebbero occasione di documentare e relazionarsi con questi. 





Il termine "Celti'' infatti, si ipotizza che venne creato dai Greci della colonia di Marsiglia per descrivere a grosso modo tutte le tribù confinanti con il loro territorio, ed il termine Galli invece dal popolo Romano.
Nell'Italia del nord sono state trovate numerose prove della loro presenza, arrivarono nella nostra penisola circa settemila anni fa.

Alcune delle tribù come i Leponti, gli Insubri, i Cenomani, i Boi, i Lingoni e i Senoni si estesero fino al centro nord, mentre altre si stabilirono sulle Alpi  i Salassi, i Taurini e i Graioceli da cui presero poi il nome le Alpi Graie.

Le loro cerimonie religiose si svolgevano in natura, in particolare nelle foreste di querce. I loro sacerdoti, i druidi, ricoprivano uno ruolo fondamentale. Oltre ad essere portatori di conoscenza, aiutavano la tribù in ambito medico e sciamanico.

Molti libri cercano di ripercorrere la storia di questo magico popolo, che con il suo fascino non smette di stupire l'uomo moderno.





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